Domenica 14 marzo, il trentaquattresimo congresso annuale di "The Struggle" ("La Lotta"), sezione pakistana della Tendenza Marxista Internazionale, ha dato inizio ai propri lavori a Lahore. Questa evento rappresenta una pietra miliare per la crescita e lo sviluppo delle forze del marxismo in Pakistan. Durante l'apertura del congresso, abbiamo assistito a scene che dimostravano un entusiasmo incredibile mentre i compagni che arrivavano da tutto il Pakistan cominciavano ad affollare l'enorme sala dell'edificio Aiwan-e-Iqbal nel centro di Lahore.
Più di 2800 compagni hanno partecipato al congresso quest'anno. Raggiungere una così alta partecipazione è stata una vera e propria vittoria, vista la situazione in rapido deterioramento in questo paese. Negli scorsi mesi, e perfino durante lo svolgimento dello stesso congresso, un'ondata di attentati terroristici sempre più sanguinosi ha colpito il Pakistan: ricordiamo ad esempio il massacro di 140 bambini in una scuola a Peshawar, che ha sconvolto l'intero paese. Col pretesto dell'opposizione al terrorismo, lo stato ha irrigidito le proprie misure di sicurezza, rendendo ancora più intollerabli le condizioni di vita della gran parte dei cittadini pakistani. Gli innocenti vengono sottoposti a perquisizioni e controlli dei documenti ad ogni incrocio in certe città, mentre i terroristi ed i loro simpatizzanti sono liberi di circolare per il paese.
Queste difficili circostanze, unite all'aumento dei prezzi, alla disoccupazione crescente, ai periodici blackout ed a numerosi altri problemi, hanno enormemente complicato l'organizzazione del congresso di quest'anno. Molti delegati hanno rischiato l'arresto durante le perquisizioni a causa delle nuove ingiuste misure di sicurezza, e ci sono stati problemi anche con le prenotazioni ed i pernottamenti. Nonostante tutte le difficoltà, compagne e compagni da ogni angolo del Pakistan sono riusciti ad arrivare a questo congresso vitale.
La sessione d'apertura
Il periodo precongressuale ha visto l'organizzazione impegnata in un lavoro di preparazione febbrile, con la redazione e la stampa dei documenti congressuali, che sono stati poi distribuiti e discussi in tutto il paese. Questi documenti includevano uno sulle prospettive economiche mondiali, uno sulle prospettive per il Pakistan, ed un libro sulla Cina scritto dal compagno Lal Khan.
Acclamazioni, slogan e grida di "Inqilab! Inquilab! Socialist Inqilab!" ("Rivoluzione! Rivoluzione! Rivoluzione socialista!") hanno accolto l'inizio della sessione d'apertura del Congresso, guidato dalla compagna Anam Patafi, dirigente del lavoro delle donne rivoluzionarie in Pakistan. Dopo i saluti di benvenuto ai delegati e la discussione degli ordini del giorno del congresso, il compagno Lal Khan ha presentato gli invitati internazionali: il compagno Paul dal Belgio, i compagni Olivia e Florian dalla Svizzera, Adees dal Sud Africa e Yusuf Tarigami, parlamentare comunista dall'India. Sono stati anche proiettati dei video di saluti da parte di Alan Woods, storico dirigente della TMI, e di John Peterson della Workers International League statunitense.
Il primo intervento, che ha aperto la sessione sulle Prospettive Mondiali, è stato quello del compagno Rob Sewell, della Segreteria Internazionale della TMI, nonché redattore di Socialist Appeal nel Regno Unito. Davanti ad un argomento così vasto, il compagno Sewell ha deciso di fornire una introduzione concentrata sullo stato dell'economia mondiale e sulla crisi politica ed economica in Europa, rimarcando come la crisi del 2008 abbia causato un cambiamento qualitativo della situazione globale, con la peggiore crisi del capitalismo dagli anni '30 e forse di sempre. Non una "crisi finanziaria", come affermano gli economisti borghesi, ma una vera crisi di sovrapproduzione. Crisi che, riflettendo le difficoltà intrinseche che il capitalismo affronta, è diventata una vera e propria crisi organica, che necessita di continue iniezioni di moneta per sopravvivere e che costringe la classe lavoratrice mondiale alla dieta dell'austerità.
Davanti a questa crisi permanente, nessuna economia è al sicuro, nemmeno le tanto lodate economie dei paesi BRICS (la crescita della Cina ha toccato il suo punto più basso da 24 anni); ma il vero epicentro di questa crisi è l'Europa. Nel vecchio continente, la crisi spinge i vecchi partiti nel baratro, radicalizzando le masse che cercano un'alternativa e contribuendo alla creazione di formazioni "nuove" e dalla fraseologia radicale come SYRIZA e PODEMOS. Eventi che non devono sorprendere i marxisti, poiché in fasi come questa le organizzazioni di massa verranno trasformate ancora ed ancora.
Nel successivo dibattito sono intervenuti molti compagni. Di particolare interesse è stato l'intervento del compagno Yusuf Tarigami, recentemente rieletto parlamentare del Kashmir indiano nonostante una massiccia opposizione da parte delle forze conservatrici e dei mullah, che l'hanno bersagliato con una fatwa. Il compagno Tarigami ha sottolineato come qualsiasi atto dei compagni di The Struggle sarebbe stato appoggiato dai marxisti indiani. L'internazionalismo valica anche i confini più roventi, come quello tra l'India ed il Pakistan.
La compagna Olivia Eschmann, dalla Svizzera, ha fornito invece ai compagni pakistani una relazione sul lavoro della propria sezione, entusiasticamente ricevuta dall'assemblea. Dopo una serie di interventi e domande, il compagno Sewell ha risposto e concluso, sottolineando come non ci sia una vera soluzione all'interno dl sistema capitalista. Ma una vittoria in un paese, incluso il Pakistan, trasformerebbe l'intera situazione mondiale. "Il nostro tempo è giunto" ha detto tra gli applausi, "Avanti, fino alla vittoria della rivoluzione socialista mondiale!". Una conclusione che è stata accolta con grande emozione ed enstusiasmo dai compagni che hanno dimostrato così tutto il loro sostegno alle idee e alle prospettive della TMI.
Prospettive per il Pakistan
Nel pomeriggio, la sessione di Prospettive per il Pakistan è stata introdotta dal compagno Adam Pal. In questo Paese la situazione è veramente al limite; ogni aspetto dello Stato e dei servizi è caotico e corrotto, mentre nessuna legge o misura economica sembra riuscire a risollevare l'economia del paese. Quest'ultima, in realtà, dipende in gran parte dall'economia "nera": l'enorme fatturato del mercato nero, del contrabbando e della corruzione, così grande da essere maggiore dell'economia ufficiale del paese. Un sistema economico criminale e sommerso che – assieme al terrorismo – non può esistere senza il consenso, o meglio gli interessi, della corrotta classe dominante pakistana. Davanti a questo sistema, la TMI, The Struggle, è l'unica forza in Pakistan a battersi per il cambiamento, la rivoluzione, il socialismo.
L'introduzione ha aperto un dibattito partecipato, in cui molte compagne e compagni hanno raccontato delle loro esperienze di militanza nelle loro zone di provenienza. Una giovane compagna del Punjab ha raccontato del movimento delle lavoratrici pakistane e della lotta per l'emancipazione femminile; mentre altri compagni hanno spiegato la situazione nel Kashmir e nel Baluchistan. Il compagno Nihal Khan ha affrontato la questione nazionale, particolarmente scottante nel Baluchistan, dove opposizioni parlamentari e movimenti di guerriglia non sono riusciti a risolvere un problema che per sua natura non può essere scollegato dalle questioni di classe e dalla rivoluzione socialista.
Le conclusioni della sessione sul Pakistan sono state affidate al compagno Lal Khan, che ha spiegato come questo non fosse un congresso nazionale, ma internazionale. Ha denunciato la borghesia pakistana – milionari che sfruttano, non pagano tasse, fomentano l'economia sommersa e giustificano l'estremismo religioso – e descritto i collegamenti tra lo stato ed i terroristi talebani. Secono un sondaggio dell'istituto Pew, in Pakistan solo il 12% della popolazione è interessato alla politica – una alienazione pressoché totale, dimostrata dalla enorme crisi in cui versa il Pakistan People Party (PPP), tradizionale partito di sinistra. Davanti a questa situazione, il nostro compito non è quello di resuscitarlo, ma lavorare per costruire e rafforzare le forze del marxismo: solo la TMI può costruire un partito operaio di massa che lotti per un programma rivoluzionario. Affermazioni queste accolte da applausi, slogan e da un enorme entusiasmo da parte delle compagne e dei compagni presenti.
Lavoratori e giovani
La seconda sessione è stata seguita da tre commissioni: una sul lavoro sindacale, una sul lavoro tra le donne ed una sul lavoro tra i giovani.
Un gran numero di sindacalisti ed operai di molti settori industriali ha partecipato a questo congresso. Fra questi, ricordiamo una grande delegazione di 72 ferrovieri; lavoratori di aziende come Pakistan International Airlines, Pakistan Steel, WAPDA e la WAPDA (l'azienda che gestisce acqua ed energia elettrica) – aziende pubbliche che ora vivono sotto la minaccia della privatizzazione. Sono intervenuti anche numerosi giovani medici, infermieri e lavoratori ospedalieri, recentemente protagonisti di una ondata di scioperi.
È stato presentato in questo congresso il primo numero del bollettino del PTUDC (Pakistan Trade Union Defence Campaign, "Campagna per la difesa dei sindacati in Pakistan", il punto di riferimento sindacale della TMI nel paese asiatico), che si chiama "Mazdoor Nama", "Notizie operaie". Sarà un mensile che raccoglierà notizie sulle lotte operaie di tutti i settori produttivi e sulle attività dei sindacati. Uno sviluppo importante per la tendenza in Pakistan.
Un'altra importante novità sarà la pubblicazione di "Azam", giornale della federazione studentesca del Kashmir JKNSF, presentato dalla larga delegazione di studenti del Kashmir presenti al Congresso. Assieme a loro, i rappresentanti degli studenti Baloch, Pashtun, del Gilgit Baltistan ed altre organizzazioni progressiste studentesche, provenienti dalle università di tutto il Paese.
Il secondo giorno
Nonostante il tremendo doppio attentato dinamitardo contro due chiese cristiane, i compagni che hanno partecipato al congresso di The Struggle hanno rifiutato di farsi intimidire, ed hanno aperto i lavori secondo la tradizione, con un momento dedicato alla poesia ed alla canzone rivoluzionaria.
La terza sessione, riguardante la Cina, ha visto una eccellente introduzione di Lal Khan. Ha delineato l'importanza della rivoluzione cinese del 1944-1949, un evento di portata mondiale, e della involuzione verso il capitalismo che questo Paese ha percorso e sta percorrendo – un evento altrettanto importante. Specie vista la diffusione della credenza nella supposta alternatività del "modello cinese", teoria usata contro il socialismo per promuovere misure controrivoluzionarie in paesi come Cuba e Venezuela. Nel parlamento Cinese al momento ci sono più miliardari che nel Partito Repubblicano degli Stati Uniti.
Un eccellente dibattito ha seguito l'introduzione, con interventi che si focalizzavano sui recenti scioperi in Cina, sullo stato dell'economia cinese, i rapporti con gli USA, eccetera. Le conclusioni di Adam Pal sono state – prevedibilmente – interrotte da una serie di blackout, un incidente molto comune in Pakistan.
È poi giunto il momento del rapporto organizzativo, curato dal compagno Paras, che prima di tutto ha reso tributo alla determinazione delle compagne e dei compagni della nostra tendenza, osteggiati in Pakistan da tutti: dalle forze statali, dai fondamentalisti religiosi, dai fascisti. L'organizzazione ha saputo intervenire in tutte le lotte sviluppatesi in Pakistan ed è presente in tutto il paese; ma ha bisogno di crescere e di professionalizzare il proprio lavoro, innalzando il proprio livello politico.
Dopo la pausa per la cena, è stata presentata la lista del nuovo Comitato Centrale di 49 compagni, seguita dalle relazioni sui lavori delle commissioni della sera precedente, che hanno dettagliato i progetti di crescita sui fronti sindacale, giovanile e della emancipazione femminile.
Approvata all'unanimità la lista per il CC, il compagno Florian della sezione svizzera ha fornito un rapporto internazionale, cominciando dai progressi delle sezioni della TMI in Canada e Nord America per poi spostarsi all'America Latina ed all'Europa. Il rapporto internazionale è sempre benvenuto nei congressi di The Struggle vista la difficoltà oggettive che i compagni pakistani affrontano nello spostarsi e visitare altre sezioni dell'internazionale.
Il compagno Rob Sewell ha concluso il congresso, sintetizzando le discussioni avvenute e ricordando come, nell'anno che segna il 75° anniversario della morte di Leon Trotksy, questo congresso possa significare una vera e propria rinascita delle forze del marxismo rivoluzionario nell'Asia meridionale.
Il congresso si è chiuso tra pugni alzati, lo sventolio delle bandiere rosse ed il canto dell'Internazionale che rimbombava tra le mura della sala congressi Aiwan-e-Iqbal, ed i delegati sono poi usciti per il consueto corteo. Una conclusione adeguate per un congresso meraviglioso.