In che settore lavori? A quale sindacato sei iscritto e che incarichi hai?
Antonio Recano: Lavoro nel settore metalmeccanico nel comparto delle costruzioni e manutenzioni impianti industriali, iscritto alla FIOM-CGIL, membro della segreteria provinciale a Siracusa e del Comitato Centrale FIOM-CGIL.
Sappiamo che segui l'IREM per il sindacato. Cosa ci puoi spiegare su quest'azienda, in termini di condizioni di lavoro, salario, ecc?
Antonio Recano: L'IREM Spa è un'azienda nata nel 1979 con sede Italiana a Siracusa e Milano e internazionali in Francia, Svizzera, Spagna, Belgio, Grecia, Libia, Azerbaijan. Ha iniziato la propria attività nell'area industriale di Siracusa, territorio che registra un'altissima concentrazione di raffinerie e impianti petrolchimici tra i più grandi di Europa. Terminata la fase degli investimenti che portarono alla costruzione del polo industriale, diversificò le proprie attività fondando un gruppo dove operando come "main conctractor" scelse di espandere il proprio mercato svolgendo prevalentemente le sue operazioni all'estero. La struttura operante oggi svolge la propria attività per il 90% all'estero, lasciando alle altre aziende che fanno parte del gruppo le attività sul territorio italiano. Le aziende che operano sul nostro territorio sono quelle che riusciamo a controllare e sicuramente applicano il contratto metalmeccanico nazionale insieme con un contratto integrativo territoriale che regola aspetti normativi e salariali legati espressamente al territorio, queste aziende satellite sono come dicevo prima controllate dal sindacato che opera continuamente una pressione rivendicativa che anche in una situazione di recessione come quella attuale, riesce a determinare condizioni dignitose per i lavoratori.
Ci puoi spiegare se l'IREM è sindacalizzata e se no perché? Cosa avete fatto per cercare di sindacalizzarla?
Antonio Recano: Come accennavo prima la sindacalizzazione dell'IREM ha sempre viaggiato su due binari differenti , il sindacato riesce a controllare ed a incidere sulle piccole aziende che operano nel nostro territorio, mentre non riesce a essere presente in tutto il settore che svolge il lavoro all'estero... la maggior parte dei lavoratori contratta il proprio salario direttamente con l'azienda e spostandosi continuamente sviluppano in molti casi un'allergia per il sindacato.
I lavoratori inglesi hanno spiegato che la loro lotta non era contro i lavoratori italiani o portoghesi, ma in difesa delle condizioni contrattuali stabilite da accordi sindacali in Inghilterra. Che immagine e' stata data da questa lotta in Italia dai mass media e cosa si puo' fare per far arrivare il vero messaggio dei lavoratori inglesi in lotta ai loro compagni italiani?
Antonio Recano: Gli italiani, complice l'informazione, hanno avuto una visione distorta di quello che stava accadendo in Inghilterra. Anche da noi in Italia le forze reazionarie hanno strumentalizzato la lotta dei lavoratori contornandola di elementi xenofobi per nascondere le vere cause della crisi e della pericolosissima disgregazione sociale che sta crescendo in Europa. Cercano insomma di nascondere i disastri provocati in Europa e nel mondo da una visione neo-liberista che ha generato, complice l'assetto normativo europeo in materia che sembra favorire fenomeni di dumping, un'evidente strutturazione al ribasso nel meccanismo di aggiudicazione degli appalti che sta mettendo in ginocchio le aziende sia nei limiti nazionali sia in tutta Europa.
Un ribasso che in Italia è scaricato tutto sulla pelle dei lavoratori. Occorre rilanciare un messaggio di unità di tutti i lavoratori ,partire dal basso ,dalla base con una pressione utile alla costruzione di un movimento operaio Europeo, di una contrattazione Europea che dia a tutti i lavoratori la stessa dignità. Occorre ricercare valori comuni che costruiscano un movimento, molla propulsiva per la nascita di una vera Europa sociale e democratica che rimetta al centro il lavoro e la dignit.
Hai qualcos'altro da aggiungere? Cosa vorresti dire ai lavoratori inglesi che hanno organizzato questa lotta?
Antonio Recano: Ai lavoratori inglesi, che al di fuori di ogni ottica xenofoba e protezionista, continuano la propria battaglia in tutto il paese per il salario e l'occupazione sento di esprimere tutta la mia solidarietà e la condivisione di tematiche che nascono da una nostra comune condizione.
Li saluto portandogli il saluto di tutti i lavoratori italiani che in questi giorni lottano come loro per l'occupazione e il salario con l'auspicio possa rinascere un grande movimento dei lavoratori europeo che mettendo insieme le tante voci di protesta, unendo le tante istanze che partono dai posti di lavoro di tutta Europa sappia riportare la nostra condizione di lavoratori in un contesto di democrazia economica e sociale.
Source: FalceMartello