L’articolo di Avgi, il quotidiano del Synaspismos, che presenta questi dati, lo potete trovare qui (in greco).
Il quadro fornito rafforza l’analisi che abbiamo presentato su questo sito, di estrema polarizzazione tra destra e sinistra, e di polarizzazione altrettanto profonda tra le classi.
Nuova democrazia concentra su di sè il voto dei pensionati, dell’alta borghesia e di ampi settori di piccola borghesia, soprattutto rurale.
Syriza è il partito dei giovani (il 45,5% dei giovanissimi, sotto i 24 anni, hanno scelto il partito di Tsipras) e delle fasce in età lavorativa. È scelto da chi vive nelle grandi aree urbane.
Il recente voto del 17 giugno è stato un voto di classe. La sinistra conquista la maggioranza fra tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato, e trionfa fra i disoccupati e tra coloro che sono stati colpiti più pesantemente dalla crisi, le figure corrispondenti ai nostri cassaintegrati e ai lavoratori in mobilità.
Syriza non ha rivali anche tra gli studenti e i soldati (ricordiamo che il servizio di leva in Grecia è della durata di due anni).
Da questi dati si evince che l’enorme ciclo di mobilitazioni degli ultimi tre anni, con 19 scioperi generali e imponenti cortei che hanno coinvolto milioni di persone, ha prodotto importanti effetti politici, di radicalizzazione a sinistra anche nelle urne.
La crisi della socialdemocrazia del Pasok, ridotta a poco più del 12% dei voti, ha portato al ritorno di un partito che viene dalla tradizione comunista, come partito di massa della classe operaia greca. Tale partito è il Synaspismos, l’asse portante della coalizione elettorale Syriza.
Un risultato elettorale a cui dobbiamo guardare con fiducia e che, data la debolezza della borghesia greca e del nuovo governo di Samaras, prepara nuovi sconvolgimenti futuri.
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