Le recenti elezioni hanno visto un importante svolta a sinistra nella società greca, con il 56% del voto dell’elettorato andato ai partiti di sinistra. I risultati delle elezioni rappresentano inoltre una sconfitta storica per Nuova Democrazia (ND), il partito principale della borghesia greca, e segnano una svolta a sinistra nella società greca.
Nuova Democrazia (ND) ha raccolto solo il 33,48% dei voti e 91 seggi in Parlamento, il risultato peggiore della sua storia. In confronto alle ultime elezioni del 2007, ND ha perso oltre 700.000 voti pari all’8,36%. Dal giorno in cui ha preso il potere fino ad oggi, ha perso un milione di voti e 11,9 punti percentuali. Questo risultato è peggiore persino di quella del 1981, quando ND subì un vero e proprio tracollo.
La rabbia generalizzata, dovuta agli aggressivi attacchi del governo nei confronti della classe lavoratrice, le grandi mobilitazioni degli ultimi anni (ci sono stati undici scioperi generali dal 2004) culminate nella rivolta di massa contro l'assassinio di Alexandros Grigoropulos e ovviamente gli scandali per corruzione venuti alla luce nell’ultimo periodo, sono le cause di una sconfitta di queste proporzioni. Le dimissioni di Karamanlis da leader del partito indicano che Nuova Democrazia sta entrando in una crisi seria e di lunga durata.
Ora vediamo come la borghesia cerchi di rinnovare l’immagine del partito, attraverso l’elezione di un nuovo leader, per garantire la sua unità e la sua stessa esistenza. Comunque, la sconfitta è così grande e profonda che è poco probabile che il partito riesca a raggiungere qualcuno di questi obiettivi!
La percentuale del PASOK, 43,94%, è l’espressione della rabbia della classe lavoratrice contro il governo di Nuova Democrazia e del suo desiderio che il governo venisse cacciato. Il PASOK adesso ha 160 seggi in Parlamento e 3.030.000 voti che rappresentano il quarto miglior risultato di sempre nella sua storia. Il PASOK ha conquistato 300.000 voti rispetto al 2007 e incrementato il proprio risultato del 5,84%.
Nonostante il voto al PASOK sia stato massiccio, i giovani e la classe lavoratrice non hanno celebrato questo risultato con molto entusiasmo, il che mostra come la classe lavoratrice non abbia molta fiducia nel programma del PASOK. È chiaro come – data la mancanza di soluzioni ai problemi della classe lavoratrice da parte dei partiti di sinistra – la maggior parte dei lavoratori utilizzi il voto al PASOK come uno strumento di protesta contro la classe dominante.
I risultati dei partiti della “sinistra tradizionale” (questo termine in Grecia è usato con riferimento ai partiti di origine comunista, come il KKE e Synaspismos) indicano un appoggio politico stabile da parte di settori importanti della classe lavoratrice e dei giovani, benchè questi partiti non riescano ad soddisfare pienamente i loro bisogni in questo periodo di grave crisi.
Il KKE (Partito Comunista) ha ottenuto il 7,54% dei consensi, conquistando 700.000 voti e 21 seggi in Parlamento. Rispetto alle precedenti elezioni la differenza è piccola, con una perdita di circa 65.000 voti pari allo 0.61%. Purtroppo la dirigenza del KKE ha cercato di incolpare la classe lavoratrice nella sua totalità per questo risultato, affermando che la classe non capisce, rafforzando così ancor di più la politica stalinista del partito.
In barba a qualunque scusa possa essere inventata dai leader del partito, questo piccolo arretramento in termini percentuali del KKE è dovuto all’utilizzo generalizzato di tattiche di auto-isolamento (cortei separati durante gli scioperi generali, ad esempio) che il partito ha adottato nei confronti del movimento operaio greco.
Dall’altro lato, SYRYZA (la coalizione elettorale attorno a Synaspismos, una scissione dal Kke all’inizio degli anni novanta, ndt) ha ottenuto circa 320.000 voti, pari al 4,6%, e 13 seggi in Parlamento. Questo nonostante la sua immagine sia stata rovinata poche settimane prima del voto da scontri aperti fra i suoi dirigenti, senza alcuna base politica. Il partito ha perso soltanto lo 0,44% dei consensi, pari a 40.000 voti. Migliaia di quadri e di attivisti hanno lottato energicamente per cambiare l’immagine del partito e sono infine riusciti a modificare l’atmosfera di disfattismo che era stata coltivata dai dirigenti, unita alla loro mancanza di proposte e soluzioni politiche chiare.
Il LAOS (un partito di estrema destra) ha ottenuto 390.000 voti e il 5,63% dei consensi. La percentuale è decisamente bassa considerato il tracollo dei consensi a Nuova Democrazia, il sostegno a LAOS da parte di un settore del capitalismo greco e la grande esposizione mediatica ricevuta dal partito prima delle elezioni. Questa crescita limitata di voti ricevuta da LAOS – il cui esponente di punta è Karatzaferi – esprime le frustrazioni crescenti di una parte della piccola borghesia dovute al crollo del proprio tenore di vita ed esprime al contempo l’incapacità di questo partito di giocare un ruolo politico serio per la classe dominante senza un’alleanza con Nuova Democrazia.
Dall’altro lato, è molto significativa la spettacolare vittoria dei partiti della classe lavoratrice nei quartieri a più forte composizione operaia, contro i partiti della borghesia. Nel la seconda circoscrizione elettorale di Atene, a chiara composizione proletaria, i partiti operai hanno ottenuto il 58,45% dei consensi, e i partiti borghesi solamente il 33,9%. Al Pireo, i partiti della classe lavoratrice hanno ottenuto il 62,9% e i partiti borghesi circa il 30,66%, perdendo il 7% rispetto alle precedenti elezioni del 2007.
Questa nuova correlazione di forze favorisce la classe lavoratrice, dando ai giovani e ai lavoratori forza e fiducia in se stessi. È stata la prima grande vittoria dopo anni di governo di Nuova Democrazia e quindi ovviamente dopo anni di sconfitte.
Purtroppo i dirigenti del PASOK hanno dimostrato di non volersi scontrare con la classe dominante. Al contrario, le hanno già fatto promesse su temi chiave come le privatizzazioni della sicurezza sociale. La classe dominante, e l’Unione Europea, faranno pressioni sui dirigenti del PASOK e con la scusa del debito (pubblico, NdT) e del deficit imporranno un programma molto duro. Questo inevitabilmente provocherà, a un certo punto, una risposta da parte della classe lavoratrice che ha votato per il PASOK e che inizierà a lottare per migliorare le proprie condizioni di vita contro il tentativo del PASOK di portare avanti lo stesso programma di sacrifici iniziato da Nuova Democrazia.
La classe lavoratrice ha dato al PASOK un voto critico. Votare il PASOK è stato una parte della loro lotta più complessiva contro i bassi salari e contro le pessime condizioni di vita. È stato un altro modo di combattere per una vita migliore, ma sarebbe sbagliato pensare che il PASOK potrà garantire un lungo periodo di pace sociale grazie ai lusinghieri risultati elettorali. Vedremo invece movimenti di massa della classe lavoratrice a difesa dei loro interessi contro i provvedimenti antioperai del governo di Papandreu. La cosa importante da capire è che dopo queste elezioni la classe lavoratrice non si sente debole nè sconfitta, ma pronta a lottare.
In questa situazione il fronte unito delle sinistre contro i capitalisti rappresenta un nodo cruciale. I lavoratori e i giovani vogliono un SYRIZA unito, forte, militante, che punti a collaborare con il KKE e con l’ala sinistra del PASOK che si differenzierà senza dubbio dalla destra del partito nel prossimo periodo. Questo fronte lavorerà per abolire le leggi reazionarie, per un fronte unico combattivo della classe lavoratrice contro gli attacchi della classe dominante che porti avanti un programma socialista. Solo un programma socialista che preveda la pianificazione e la nazionalizzazione della produzione può far uscire la Grecia da questa crisi economica. Solo questa soluzione può veramente dare forza alla classe lavoratrice.
6 ottobre 2009
Source: FalceMartello