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La classe dominante spagnola e i suoi rappresentanti politici di destra hanno ricevuto un colpo molto duro che li ha lasciati del tutto sconcertati e perplessi. Prevedono uno scenario da incubo per i loro interessi, con la prospettiva che quattro delle cinque maggiori città del paese, compresa la capitale, Madrid, vengano governate da PODEMOS e forze alleate ad esso.

Oggi, le grandi imprese ed i pezzi grossi della City di Londra festeggiano la loro vittoria coi loro amici del Partito Conservatore, i Tories. Si stappano le bottiglie di champagne mentre i dividendi s'innalzano. Il partito dei ricchi è di nuovo in sella, e con una maggioranza inaspettata alla Camera dei Comuni (la camera bassa del Parlamento britannico).

Più di 700 morti e una cascata di dichiarazioni ipocrite e stupidaggini di vario tipo. Come sempre l'immigrazione è un tema che accende e scalda gli animi: ad ogni strage non mancano i falsi cordogli e le sparate di quel razzismo che ispira l'attuale politica migratoria. Una politica che prima provoca centinaia di morti e poi lucra sull'ecatombe agitando lo spauracchio dell' “invasione”.

La cosiddetta “Rivoluzione di Maidan” doveva essere a sostegno della democrazia e dei valori occidentali, contro la corruzione e l’oligarchia. Il risultato è stata la sostituzione del dominio di un gruppo di oligarchi con quello di un altro gruppo e adesso quelli che hanno beneficiato del cambiamento si fanno la guerra a  vicenda per spartirsi il bottino. 

Varoufakis, il ministro delle Finanze greco, si presenta come un marxista - anche se "erratico" - e viene descritto come tale anche dai media borghesi. Noi sosteniamo sia il classico riformista che crede che una soluzione alla crisi attuale possa essere trovata all'interno del sistema capitalista, una cosa che Marx non ha mai sostenuto.

Le elezioni nella popolosa regione del sud della Spagna, tenutesi domenica scorsa, erano cariche di una valenza nazionale. Pubblichiamo ampi estratti dell'analisi pubblicata dai marxisti di Lucha de clases, promotori dei circoli Podemos por el socialismo.

Domenica 14 marzo, il trentaquattresimo congresso annuale di "The Struggle" ("La Lotta"), sezione pakistana della Tendenza Marxista Internazionale, ha dato inizio ai propri lavori a Lahore. Questa evento rappresenta una pietra miliare per la crescita e lo sviluppo delle forze del marxismo in Pakistan. Durante l'apertura del congresso, abbiamo assistito a scene che dimostravano un entusiasmo incredibile mentre i compagni che arrivavano da tutto il Pakistan cominciavano ad affollare l'enorme sala dell'edificio Aiwan-e-Iqbal nel centro di Lahore.

Quasi due volte a settimana, negli Stati Uniti, un nero viene ucciso da un poliziotto bianco. A Ferguson, Missouri, la morte di un altro giovane nero per mano della polizia, è stata una di troppo. La necessità ha espresso se stessa per mezzo di un fatto casuale, e l’omicidio di Mike Brown ha scatenato un’ondata di indignazione repressa attraverso il paese. Le proteste quotidiane e gli scontri notturni con polizia, agenti statali e guardia nazionale hanno inondato i media con scene che ricordano Gaza e l’Iraq dei nostri giorni, o gli Stati Uniti degli anni ’50 e ’60.

Venerdì 20 Febbraio la Grecia ha firmato con l'Eurogruppo dei Ministri delle Finanze un accordo condiviso che significa una vera e propria inversione di marcia rispetto al programma col quale Syriza ha vinto le elezioni il 25 gennaio, nonché alle dichiarazioni rilasciate fino a quel momento. Quasi sono i dettagli di questo accordo?

Le divisioni religiose, tribali e politiche attizzate per molti anni in Libia dall'imperialismo stanno deflagrando in una guerra civile ancor più feroce e zeppa di vicoli ciechi rispetto a quanto osservato sinora. In Libia, oggi, esistono due governi rivali, uno a Tripoli e l'altro a Tobruk, ed una terza zona del paese in mano all'instabile alleanza tra i fondamentalisti dell'ISIS e quelli, salafiti, di Ansar al-Sharia (Partigiani della Sharia).

Tsipras e il suo ministro delle finanze Varoufakis hanno visitato le capitali europee, nel tentativo di raccogliere sostegno per le loro politiche di rinegoziazione del debito, ma hanno riscontrato un’aperta ostilità. I lavoratori in Grecia si stanno aggregando intorno a quello che considerano il loro governo in un movimento che potrebbe intensificarsi nelle prossime settimane.

Mentre scrivo queste righe il dramma francese ha appena raggiunto un epilogo sanguinoso, con la morte dei due uomini che hanno assassinato lo staff di Charlie Hebdo. Come in una tragedia greca, questo epilogo era inevitabile. Realisticamente, non poteva finire in alcun altro modo. Questi tre giorni di grande tensione, tali da catturare l’attenzione del mondo intero, si sono risolti con venti morti, un numero impreciso di feriti e una nazione sotto shock.

Mercoledì, 17 dicembre, gli Stati Uniti hanno ammesso che il proprio tentativo di costringere Cuba alla sottomissione è fallito. Ciò dovrebbe essere visto come una vittoria per la Rivoluzione cubana e la sua resistenza contro l'attacco implacabile della potenza imperialista più forte sulla terra, a soli 90 chilometri di distanza dalle sue coste.

La “speranza in cui poter credere”, di cui parla sempre Obama, ha rivelato il suo volto più minaccioso e violento. L’assassinio extragiudiziale di Michael Brown, Eric Garner e del dodicenne Tamir Rice, tutti maschi neri e disarmati uccisi da poliziotti bianchi, ha creato una tempesta emotiva nel paese, presto sfociata in rabbia e in proteste di una dimensione che non si vedeva negli Stati Uniti da molti anni.