La famigerata compagnia di food delivery Deliveroo è stata quotata in borsa e gli investitori realizzano i loro profitti tramite lo sfruttamento dei lavoratori della “gig economy”. Ma i riders si stanno organizzando e sono pronti a lottare. Massima solidarietà ai riders!
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I riders sfruttati da Deliveroo, organizzati nell’Indipendent Workers Union of Great Britain (IWGB), sono scesi in sciopero il 7 aprile per chiedere un salario migliore e diritti basilari per il loro lavoro. Quest’azione è coincisa con la quotazione dell’azienda alla Borsa di Londra.
La pandemia ha devastato l’economia colpendo duramente i lavoratori. È stata però una manna dal cielo per Deliveroo che era a rischio di fallimento. L’app per la consegna di cibo ha a ccusato perdite per 317.7 miliardi di sterline nel 2019 ed è stata costretta a chiedere un prestito di 198 miliardi per restare a galla. Con milioni di famiglie che hanno utilizzato la consegna a domicilio durante il lockdown, con circa 50 mila riders impiegati nel servizio, la situazione si è ribaltata per la compagnia. Deliveroo è stata inoltre aiutata da un investimento di 575 miliardi fatto da Amazon, un’altra azienda che ha fatto enormi profitti dalla pandemia. Questo atto di collusione tra monopoli ha portato a una lunga e costosa indagine da parte delle autorità britanniche.
Profitto e sfruttamento
Deliveroo è valutata in borsa 8 miliardi di sterline. Inoltre si prevede che il suo amministrato delegato Will Shu guadagnerà 500 miliardi ed anche agli alti dirigenti e agli investitori andrà un bonus sostanzioso. I profitti osceni dell’azienda sono stati spremuti da migliaia di rider sfruttati, che letteralmente rischiano la loro vita per cons e gnare il cibo alla gente durante la pandemia.
Deliveroo è una delle protagoniste della gig economy, un modello di lavoro solo nominalmente autonomo ad alto sfruttamento che coinvolge circa 4,7 milioni di lavoratori, in cui le persone svolgono un lavoro occasionale su turni con una paga ridicola. Basandosi su questo modello, Deliveroo fa affidamento su un enorme numero di consegne per assicurarsi il profitto. Deliveroo non paga ai suoi lavoratori un salario fisso, vengono pagati in base al numero di consegne. Siccome questi lavoratori vengono considerati autonomi l’azienda non è tenuta a pagare la malattia, le ferie o un salario minimo.
Un recente studio riguardante migliaia di riders ha messo in luce che un terzo dei lavoratori Deliveroo guadagna meno del salario minimo di £8.70 all’ora. Essendo sotto pressione per effettuare le proprie consegne il più rapidamente possibile i riders di Deliveroo rischiano seriamente di incorrere in incidenti stradali. Uno studio dell’UCL ha mostrato che il 47% dei riders è stato costretto a guidare oltre i limiti di velocità consentiti e il 10% conosce un collega che ha subito un infortunio. Questo è soltanto il maggiore dei rischi che incorrono nel loro lavoro in prima linea durante la pandemia.
Questo tipo di sfruttamento e di disorganizzazione è comune a tutti i riders del mondo, che hanno ottenuto ben pochi diritti e tutele. Ad esempio, a Torino, i proprietari dei ristoranti locali hanno rubato migliaia di euro in mance e pagamenti delle consegne a centinaia di riders immigrati utilizzando l’app UberEats. Nonostante UberEats avesse pieno accesso alle fatture dei lavoratori e ai loro orari di servizio i soldi non sono stati restituiti.
La vittoria in tribunale e il disastro del debutto in borsa
I dirigenti di Deliveroo hanno speso milioni di sterline per vincere in tribunale un ricorso presentato dall’IWGB per dare ai riders il diritto ad una contrattazione collettiva nel 2018. Il sindacato ha invece ottenuto una grande vittoria l’anno scorso, quando l’Alta Corte ha deciso che il lavoratori della gig economy hanno diritto alle stesse tutele sulla salute e la sicurezza degli altri lavoratori. Questo significa che i riders hanno sia ottenuto il diritto ad avere garantite da Deliveroo i dispositivi di protezione, sia quello di interrompere il lavoro in caso di serio e imminente pericolo.
Questa vittoria ha causato ai dirigenti di Deliveroo una gatta da pelare sull’imminente debutto in Borsa. Gli investitori si sono spaventati all’idea che l’azienda fosse costretta a sacrificare parte del profitto per garantire i diritti basilari ai propri lavoratori. Questo ha costretto Deliveroo a spiegare ai suoi maggiori investitori che il sindacato è un’organizzazione marginale e che il numero dei membri dell’IWGB è una piccola minoranza.
Nonostante ciò, l’azienda si è trovata di fronte a un’offerta pubblica iniziale (IPO) – descritta come “la peggiore nella storia della borsa di Londra” – con le azioni chiuse mercoledì a 287p: crollate del 26%, perdendo 2 miliardi di sterline a fronte di una capitalizzazione iniziale di £7.6. Molti fattori (inclusa la vendita allo scoperto e una valutazione sbagliata delle azioni) spiegano questa catastrofe. Ma la pressione dei lavoratori organizzati e il recente verdetto della corte hanno certamente giocato un ruolo in questa enorme figuraccia per i dirigenti di Deliveroo – e per il governo conservatore, che spera di rendere la Gran Bretagna post brexit un paradiso commerciale per le grandi aziende tecnologiche.
Solidarietà con i riders!
Socialist appeal (la sezione britannica della TMI) offre il suo pieno appoggio e solidarietà all’IWGB e ai lavoratori di Deliveroo nel loro sciopero. Non c’è niente di più schifoso che vedere gli investitori e i dirigenti d’azienda riempirsi le tasche mentre i lavoratori non ricevono nemmeno il salario minimo. Ancora più irritante è il fatto che i riders siano stati ipocritamente classificati dal governo come lavoratori essenziali. Sono stati parte della spina dorsale della società durante la pandemia, garantendo un servizio vitale in queste circostanze. Tutto ciò che hanno ottenuto è un salario ridicolo.
Anziché continuare con questo sistema marcio, le piattaforme di gig economy come Deliveroo e Uber dovrebbero essere nazionalizzate e gestite democraticamente dai lavoratori. Questa è l’unica maniera di garantire dei salari e delle condizioni decenti per i riders e per assicurarsi che questo servizio fondamentale sia portato avanti nell’interesse complessivo della società e non per i profitti degli investitori. Il movimento operaio dovrebbe avanzare con coraggio questa rivendicazione, mentre offre il suo pieno supporto ai riders in sciopero.
Questo dovrebbe essere collegato a una lotta di massa guidata dai sindacati per organizzare i lavoratori della gig economy: e per una campagna determinata del Labour Party in difesa dei diritti dei lavoratori con un chiaro programma economico socialista. La realtà è che i lavoratori sono la fonte di tutta la ricchezza della società. I capitalisti invece sono solo parassiti, non creano nulla mentre succhiano il sangue alla maggioranza della popolazione, facendo profitto sullo sfruttamento di milioni di lavoratori precari.
Quando è troppo, è troppo! Vittoria ai riders di Deliveroo!