È iniziata la rivoluzione in Kenya

L’odiata legge finanziaria 2024, che la scorsa settimana aveva innescato un movimento senza precedenti della gioventù keniota, è stata portata in parlamento per la terza e ultima lettura. Prima dell’inizio dei lavori, masse enormi hanno iniziato a calare verso il quartiere degli affari di Nairobi, dirette verso il parlamento. Alle 14.15 i deputati hanno approvato la legge con 195 voti contro 106. Nel giro di 40 minuti le masse avevano preso d’assalto il parlamento mentre i deputati fuggivano nel panico.

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Fin dal principio la giornata ha mostrato uno stato d’animo ben diverso dalla scorsa settimana. Con quale velocità la coscienza cambia in una situazione rivoluzionaria!

La scorsa settimana i deputati si lamentavano che i loro cellulari erano resi inservibili dalle migliaia di messaggi ricevuti (in un caso oltre 30mila). Una settimana si vedevano le masse portare migliaia di cartelli di protesta scritti a mano. I giovani imploravano i loro “rappresentanti”, cercando di farsi ascoltare.

Ma se una cosa si è chiarita la scorsa settimana, è che gli occhi e le orecchie dei parlamentari sono ciechi e sordi ai bisogni delle masse. Non rappresentano queste masse in nessuna maniera. Nei fatti, non è questo il loro ruolo. Essi sono i commessi degli interessi della classe dominante e delle istituzioni imperialiste: il FMI e la Banca Mondiale.

Oggi è stato diverso. A malapena si vedevano cartelli o scritte. Il tempo del “dialogo” e degli appelli è finito. Ora è il tempo dell’azione per spazzare via questa cricca al potere.

Prima dell’alba il regime aveva tentato di stroncare il movimento sul nascere, sequestrando alcuni influencer dei social media. Ma se pensavano che questo avrebbe depresso l’ambiente, allora il loro livello medio di intelligenza davvero non si eleva al di sopra di quello di uno sbirro di provincia.

Giunta la mattina, le strade delle città in 34 delle 47 contee erano sommerse dalle masse di giovani, che ai loro appelli a respingere la legge e alla cacciata di Ruto hanno aggiunto la rivendicazione di liberare gli arrestati.

Con il coraggio del numero, erano una forza inarrestabile. Il governo ha tuttavia cercato con arroganza di ignorare il movimento delle piazze. Nel primo pomeriggio i deputati hanno approvato la Legge finanziaria 2024: si avvicina una nuova e peggiore miseria, portata dalle tasse imposte dal FMI su articoli di ogni sorta, dagli assorbenti alle cure per il cancro. Gli avvenimenti successivi si sono sviluppati rapidamente e questo governo assassino senza dubbio cercherà di falsificare la sequenza degli eventi a suo vantaggio.

Ciò che è chiaro è che la massa pacifica non aveva messo piede nell’edificio del parlamento quando la polizia armata (e possibilmente anche dei cecchini) ha sparato con proiettili veri sulla folla disarmata. Persino i paramedici che assistevano i feriti sono stati presi di mira dal fuoco. I media riferiscono di 10 morti e 50 feriti.

La rabbia delle masse è diventata incontenibile. Il corpo di una delle vittime è stato portato all’ingresso del parlamento per accusare gli assassini nascosti al suo interno. La polizia è stata spazzata via con le maniere forti e il parlamento preso d’assalto.

Lo Sri Lanka arriva in Kenya

Le scene seguenti richiamano gli avvenimenti spettacolari dello Sri Lanka nel 2022. Allora si videro i normali cittadini nuotare nella lussuosa piscina presidenziale, esultanti per il movimento capace di spazzare qualsiasi ostacolo.

E oggi vediamo scene simili in Kenya, che è entrato a sua volta sulla strada della rivoluzione! Abbiamo visto i giovani kenioti seduti sulla poltrona del presidente del parlamento, mangiare nella mensa dei deputati e, l’immagine più iconica di tutte, marciare per le strade con il bastone cerimoniale del presidente!

Sono scene potenti. L’avere preso una cianfrusaglia inutile come il bastone da cerimonia può sembrare insignificante, ma non lo è. La classe dominante ha i suoi motivi per conservare questi piccoli simboli pomposi e il cerimoniale. Esistono per attribuire allo Stato un’aura mistica e sacrale. Mandano alle masse un messaggio: “Non potete toccare il sacro apparato dello Stato. Esso è grande, voi no. Non vi appartiene. Solo pochi eletti possono prenderne carico.”

Gli avvenimenti rivoluzionari odierni, che hanno mandato in frantumi le barriere intese a tenere le masse dentro un solco ben definito, hanno mandato in frantumi questa mistica. Le masse hanno appreso che possono interferire nello Stato e paralizzarlo completamente.

Allo slancio delle masse fa da contraltare lo choc della classe dominante e dei suoi deputati. Pensavano di essere inviolabili, protetti dalle cancellate e dalle guardie armate, nelle sale del potere e nelle loro residenze lussuose.

Molti deputati a quanto pare sono venuti meno, prima di riprendere i sensi e darsi alla fuga, alla notizia che le masse avevano fatto irruzione nell’edificio. Circolano voci che molti di loro stiano facendo piani di fuga per evacuare se stessi e le famiglie dal paese. Lo stesso si era visto in Sri Lanka!

Mentre dentro e attorno al parlamento si sviluppavano questi avvenimenti spettacolari, la rabbia traboccante delle masse si mostrava in tutto il paese. Al Municipio di Nairobi veniva messo a fuoco l’ufficio del governatore Johnson.

Altrove gli edifici governativi sono stati assaltati o assediati. A Mombasa è stata presa di mira la casa del governatore, mentre a Embu sono stati incendiati la casa del governatore e gli uffici del partito UDA. A Nanyuki è stata incendiata l’Assemblea della contea di Laikipia. Ci sono stati scontri di piazza tra polizia e manifestanti a Murang’a. A Kisii i dimostranti hanno tentato di assaltare la casa di un deputato locale.

Il fatto che siano state attaccate le proprietà di molti deputati – tra le quali un supermercato di proprietà di uno di loro, e un locale notturno di lusso, proprietà di un secondo – mostra l’odio di classe che cova in queste proteste. Questi deputati sono odiati in quanto parte di una classe dominante che succhia la ricchezza del paese.

E tuttavia, arrivata la sera, il governo è ancora in piedi. Domani cominceranno a ripulire la sede del parlamento, e poi deputati torneranno.

Ruto ha appena finito di tenere una conferenza stampa nella quale ha insultato i giovani kenioti denunciandoli come “criminali traditori”. Ha minacciato di far calare sul loro capo tutta la forza e gli apparati di sicurezza. Ma lungi dall’intimidire le masse, le sue parole le faranno soffocare di rabbia e raddoppieranno la loro determinazione.

La questione è posta: quali sono i prossimi passi per liberarsi di questo presidente assassino e del suo governo criminale?

La direzione

È impossibile non fare un parallelo tra quanto avviene ora e gli avvenimenti dello Sri Lanka nel 2022. I comunisti e rivoluzionari kenioti hanno il dovere di assorbire le lezioni di quel movimento di due anni fa, riguardo al quale all’epoca abbiamo lungamente scritto. Anche quello fu un movimento spontaneo, caratterizzato come quello attuale dall’odio verso tutti i partiti della classe dominante.

Lo slogan della gioventù keniota, “senza paura, senza tribù, senza partito!”, riecheggia lo stesso sentimento. È una parola d’ordine eccellente nella misura in cui esprime la sfiducia nei partiti esistenti, e l’unità delle masse contro le divisioni che quei partiti e i loro dirigenti cercano di inculcare loro. Il rifiuto di tutti i partiti esistenti, pro capitalisti e pro imperialisti, e del vertice politico, è giusto.

Oggi vediamo come gli opportunisti del partito di opposizione Azimio capeggiato da Odinga, che solo poche ore prima cercava di emendare la legge così da non dover votare contro, cercano visibilità unendosi alle proteste di fronte alle telecamere. Questi lupi vestiti da agnelli difendono lo stesso sistema marcio di Ruto. Il movimento deve sputarli fuori e respingerli.

Tuttavia, la natura non tollera il vuoto. La direzione, intesa come una direzione politica, un programma e una tattica adeguata, è necessaria. Se non si trova una direzione valida, se ne troverà comunque una cattiva.

È ciò che successe in Sri Lanka. Le masse hanno respinto tutti i partiti, ma nell’impossibilità di restare mobilitate nelle piazze all’infinito, hanno cercato un punto di riferimento che avesse una parvenza di credibilità ai loro occhi per poter offrire una direzione di marcia.

Questo ruolo è stato assunto dagli avvocati, che avevano conquistato una autorità nel movimento difendendo con decisione gli arrestati dal regime. L’Associazione del Foro dello Sri Lanka, rappresentante degli avvocati, si è inserita con un programma che proponeva di rimuovere il vecchio presidente… e di sostituirlo con un’altra marionetta della stessa cricca dominante.

Questa direzione casuale non aveva alcuna intenzione di affrontare le vere radici della crisi in Sri Lanka: il sistema capitalista in preda alla crisi, che incatena lo Sri Lanka all’imperialismo mondiale. Essa ha quindi avuto un ruolo quanto mai disdicevole aiutando la classe dominante dello Sri Lanka a disinnescare la situazione, attendendo che una cattiva direzione esaurisse e demoralizzasse le masse, per poi intervenire cacciandole dalle piazze.

Solo una direzione costruita dall’interno del movimento rivoluzionario, che esprima autenticamente i suoi interessi e con un chiaro programma che colpisse le radici del capitalismo srilankese, avrebbe potuto prevenire questo esito.

La rivoluzione keniota è a uno stadio molto più iniziale ed è ancora nella sua curva ascendente. Tuttavia il tempo è cruciale. Gli avvenimenti odierni hanno dato alle masse un senso esaltante della propria forza. Ma il lavoro non è finito. Il presidente Ruto deve ora ratificare la Legge di bilancio 2024, cosa che pare deciso a fare. Per fermare la legge bisogna spazzare via Ruto e il suo governo.

E per sostituirli con cosa? Un altro governo capitalista che si metta in vendita al FMI e alla Banca Mondiale? L’opposizione non rappresenta un’alternativa. Portano avanti lo stesso programma di quelli che sono al potere.

La classe lavoratrice, i giovani e i poveri devono creare un’alternativa. Rappresentano la maggioranza schiacciante della società. La cricca governante non rappresenta che una ristretta minoranza. Ma rispetto alle masse ha il vantaggio dell’organizzazione, che le permette di prendere per stanchezza il movimento di piazza. Sono organizzati attraverso lo Stato, i partiti politici, le associazioni imprenditoriali, e sono spalleggiati da tutta la forza dell’imperialismo mondiale.

Il movimento rivoluzionario deve affrontare la loro violenza organizzata con la propria organizzazione. Organizzando comitati in ogni quartiere, ogni scuola e ogni luogo di lavoro si possono trarre sistematicamente nella lotta settori più ampi delle masse. Questi comitati possono organizzare la fraternizzazione con le forze armate, incoraggiando i loro settori inferiori e più poveri a seguire la guida delle masse, a presentare le proprie rivendicazioni e a formare i loro comitati. Per questa via, lo Stato stesso potrebbe essere diviso e neutralizzato come strumento di morte in mano alla cricca dominante.

E collegandosi su scala regionale e nazionale, questi comitati potrebbero fornire un potere alternativo a quello dello Stato. Attraverso questi organismi, le masse potrebbero cominciare una vera lotta per il potere, per distruggere il vecchio Stato capitalista, che nasconde le proprie reali funzioni con una sottile vernice “democratica”, cancellando il debito, espropriando le grandi imprese e il capitale stranieri, e ricostruendo la società sulla base di un piano economico socialista.

E quale fiaccola sarebbe, per le masse oppresse dell’Africa e del mondo intero, una repubblica operaia socialista del Kenya!

Abbasso la Legge di Bilancio!
Abbasso Ruto e tutto il potere corrotto!
Vittoria per la rivoluzione keniota!