Quest’anno il Congresso del TUC1 si è tenuto in un contesto tempestoso di caos politico e aspra lotta di classe, che ha visto i delegati votare per un’azione di massa coordinata. I dirigenti sindacali devono ora tradurre le parole in fatti e avviare una mobilitazione per cacciare i Conservatori.
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Il primo Congresso del TUC in presenza, dopo il periodo di pandemia, si è svolto questa settimana a Brighton, dal 18 al 20 Ottobre.
Ciò avviene in un importante momento storico per la Gran Bretagna, con una rinascita sul fronte sindacale che non si vedeva da decenni, nel bel mezzo di una profonda crisi economica e un caos politico.
A seguito dell’ “hot strike summer”2 che includeva la vertenza nazionale dell’RMT3 e lo sciopero dei lavoratori della Royal Mail4, il paese è pronto per un inverno gelido e ancora tanti mesi di una intensa lotta di classe.
“La fiamma si accende di nuovo, la rinascita del movimento sindacale è iniziata” il segretario generale di Unite5, Sharon Graham, ha detto ai delegati “ma dobbiamo essere seri nel perseguire la vittoria”.
Questo congresso è stato piuttosto un’opportunità per i sindacati per fare il punto della lotta finora, discutere delle sfide davanti a loro, e prepararsi per la prossima offensiva.
Azione coordinata
Un tema ricorrente del congresso di quest’anno è stato la necessità di una lotta unificata, sollevata numerose volte in diverse mozioni.
Una mozione unitaria sostenuta da Unison6, Unite, PCS7, Baker’s Union8 e POA9, è passata all’unanimità. Questa faceva appello al Consiglio Generale del TUC a organizzare “un gruppo di lavoro di sindacati disponibili” a coordinare una campagna di azione per l’aumento del salario e il miglioramento delle condizioni lavorative.
La mozione, inoltre, chiede che questo gruppo di lavoro organizzi “ulteriori manifestazioni, presidi nazionali e regionali, scioperi coordinati dove possibile”.
Una mozione composita, molto più dettagliata, intitolata “Ricostruire la forza dei sindacati, appoggiare agitazioni collettive, e lottare per un nuovo accordo per i lavoratori” è stata avanzata dal CWU10 e Unite, e sostenuta da RMT, PCS e NEU11. Anche questa è passata all’unanimità mercoledì mattina.
Ciò ha impegnato i dirigenti a “incoraggiare, facilitare, organizzare, sostenere attivamente il coordinamento tra i sindacati e una campagna unitaria di scioperi coordinata tra i sindacati”.
La stessa mozione richiedeva anche che fosse organizzato “un programma di incontri cittadini e presidi per tutto il paese”; che il movimento sindacale “lanci forme innovative di agitazioni collettive in cui tutti i lavoratori possano partecipare prima della fine del 2022”; e che i sindacati dovrebbero organizzare “la più ampia campagna di reclutamento di sempre”.
“Dobbiamo dirigere – come classe operaia organizzata – l’intera classe operaia” ha dichiarato Mick Lynch segretario generale di RMT, parlando in sostegno della mozione.
“Ora è giunto il momento che la TUC e i sindacati intraprendano azioni audaci e radicali” Fran Heathcotem presidente del PCS, ha dichiarato ”con diversi sindacati che voteranno per scendere in sciopero nei prossimi mesi, il potenziale per un’agitazione coordinata su larga scala è ampio”.
Parole e fatti
Si tratta di uno sviluppo positivo, sulla base delle agitazioni coordinate già intraprese, così come visto il primo ottobre tra i ferrovieri e i lavoratori del servizio postale.12
I leader sindacali devono ora agire per garantire che questa politica ufficiale del TUC sia attuata correttamente.
Tuttavia, alcuni dirigenti della sinistra sindacale hanno avvertito su ciò che ci si dovrebbe aspettare se il TUC indugiasse o si rivelasse un ostacolo.
“È necessaria una rivolta, Abbiamo bisogno di un’intera ondata di agitazioni sincronizzate e coordinate” ha affermato Mick Lynch in un incontro marginale tenutosi Martedì “Non mi interessa come viene convocata, e non mi interessa se Paul Novak (vice segretario generale del TUC) o Frances (o’Grady, segretario generale del TUC) sono i soli a coordinarla, l’importante è che non siano d’intralcio.
Per garantire che tali parole siano tradotte in fatti, gli attivisti di base devono mobilitarsi ed organizzarsi all’interno del movimento operaio.
Ciò dovrebbe includere una stretta collaborazione a livello degli iscritti, attraverso l’istituzione di comitati di base in tutti i luoghi di lavoro e in tutte le industrie, al fine di riunire i sindacati dall’alto verso il basso.
Il pubblico impiego
Viste le minacce di un’ulteriore austerity già avanzate dai Conservatori, con Jeremy Hunt (il ministro delle finanze) che ha recentemente annunciato la necessità di miliardi in più nei cosiddetti “risparmi in termini di efficienza” all’interno dei ministeri, un altro aspetto chiave del congresso è stato come i sindacati avrebbero resistito ad ulteriori attacchi nel settore pubblico.
In particolare, il PCS si è mobilitato in risposta alla proposta del governo di tagliare 91mila posti di lavoro nella pubblica amministrazione, chiedendo ad altri sindacati a coordinare le agitazioni contro l’austerità, dove possibile.
Il segretario generale Mark Serwotka ha anche promesso che i membri del PCS si uniranno ai lavoratori in sciopero degli altri sindacati, se l’azione viene intrapresa in un luogo di lavoro dove il PCS è presente. Questo tipo di solidarietà deve essere ripresa anche da altri sindacati.
Leggi antisindacali
Diverse mozioni hanno anche affrontato le tattiche brutali usate dai padroni per attaccare i lavoratori, ed anche le leggi sindacali che già esistono per imbavagliare i lavoratori.
Una mozione sull’uso della “fire and rehire” (licenziare e riassumere)13 è stata presentata dall’UCU14 martedì mattina, e ha fatto appello al TUC a guidare “una risposta sindacale, che preveda il coordinamento di azioni di sciopero da parte dei sindacati per combattere tale pratica padronale”, oltre a chiedere la riforma legislativa per rimuovere “il divieto di azioni di solidarietà”.
Parlando in sostegno della mozione, il delegato di Unite e sostenitore del Socialist Appeal, Arsalan Ghani ha parlato di come la “fire and rehire” si è “diffusa come una muffa nera” come parte dell’“attacco a tutto campo dei capitalisti contro i lavoratori”.
“Noi restiamo incatenati dalle peggiori leggi anti-sindacali dell’Europa occidentale” Ghani ha dichiarato “Rosa Luxemburg una volta ha detto chi non si muove non si accorge delle proprie catene. Ora noi ci stiamo muovendo e ci accorgiamo che queste catene sono fatte per fermarci”.
“Se i conservatori cercano di costringere i lavoratori ad agire legittimamente al di fuori della legge, non ci faremo vincolare” ha proclamato coraggiosamente il compagno, riaffermando la posizione di Unite in risposta alle minacce anti-sindacali dei Conservatori.
Un’altra mozione sui diritti dei lavoratori sulla scia del “massacro dei posti di lavoro” di P&O15 ha visto Mick Lynch criticare l’ultimo governo laburista per non aver abrogato nessuna delle leggi antisindacali. “Chiediamo la nostra libertà”, ha detto Lynch. Ha anche lanciato un duro avvertimento al TUC, dopo che Frances O’Grady ha annunciato che si sarebbero affidati ai tribunali per combattere la legislazione antisindacale pianificata dal governo.
“Non fidiamoci dei tribunali!” Lynch ha urlato tra gli applausi. “Sono gli stessi tribunali che scrivono le leggi antisindacali!”
Questo richiamo esplicito a non fidarsi del sistema giuridico borghese dovrebbe essere ascoltato. I giudici non sono amici della classe operaia, ma dei padroni. Non sono arbitri neutrali, ma strumenti dell’establishment.
L’industria di armi
Una nota dolente della conferenza è stata una mozione che impegnava il TUC a spingere per un aumento della spesa militare, al fine di proteggere e creare posti di lavoro nell’industria delle armi del Regno Unito.
Proposta da GMB e POA e supportata da Unite, la mozione non menzionava la necessità di sostituire la produzione di armi con prodotti socialmente utili, come le energie rinnovabili e altre tecnologie essenziali.
E vergognosamente, i relatori hanno sostenuto che la guerra in Ucraina era una giustificazione per sostenere un aumento della spesa militare, come se l’obiezione principale del movimento operaio non dovesse essere contro l’imperialismo occidentale che fornisce armi, ma sul fatto che i missili e le bombe che sganciano sui civili non sono di fabbricazione britannica.
A seguito di una votazione palese, la mozione è passata per un soffio. Quelli che si sono opposti includevano CWU, RMT, TSSA16, FBU17, UCU, NEU, NASUWT18 e Unison.
Come ha giustamente affermato un delegato della NEU, parlando in opposizione alla mozione, aumentare la spesa pubblica per le armi “non è nell’interesse della classe operaia britannica, è nell’interesse della classe dominante a livello internazionale”.
Il Partito Laburista di Starmer
Numerosi oratori hanno denunciato il partito laburista di Starmer per non essersi schierato con decisione a sostegno dei lavoratori in sciopero sui picchetti.
“Dico ai laburisti, non devono stare in disparte e giocare sul sicuro”, ha detto Sharon Graham, parlando mercoledì mentre proponeva una mozione sulla ricostruzione dell’autorità dei sindacati. “Questa è la questione del nostro tempo: da che parte stai?”
Questo stesso messaggio è stato ripetuto all’interno di questa mozione, in cui si affermava: “Il Partito Laburista non dovrebbe rimanere in disparte, ma dovrebbe sostenere i nostri picchetti al centro di questa lotta e i lavoratori che intraprendono azioni di sciopero”.
Con i Conservatori in fibrillazione e i laburisti molto alti nei sondaggi, le prossime elezioni politiche potrebbero vedere Starmer entrare al Numero 10 di Downing Street (la residenza del Primo ministro). Tuttavia, mentre si avvicinano al potere, i leader laburisti stanno solo intensificando la loro retorica a favore delle imprese.
Nel suo discorso al congresso di giovedì mattina, Starmer ha affermato che un governo laburista prospetterebbe “una vera partnership tra governo, imprese e sindacati”, “sostenere la crescita” e “stabilità economica”.
Dobbiamo “essere il partito della moneta solida”, ha affermato il leader laburista, ribadendo le sue osservazioni dal recente congresso del partito – che in codice vuol dire “vogliamo essere il partito dei grandi affari”.
Questo mette in evidenza cosa significherà per la classe operaia un governo laburista a guida Starmer: ulteriore austerità e attacchi. E mostra che i sindacati dovranno continuare a lottare per gli interessi dei lavoratori, non importa chi occupi Downing Street.
Cacciamo i Tories!
La situazione politica si stava scaldando già nel corso del congresso.
Non solo Liz Truss ha consegnato la sua lettera di dimissioni l’ultimo giorno dell’assise, ma i Conservatori hanno anche annunciato i dettagli di un nuovo disegno di legge sui livelli minimi di servizio durante gli scioperi dei trasporti. Questo viene architettato per ostacolare la capacità dei sindacati di intraprendere azioni di sciopero efficaci.
Questo si aggiunge a oltre 100.000 posti di lavoro che potrebbero perdersi nel settore pubblico e 10.000 lavoratori minacciati di licenziamento dai padroni di Royal Mail, come rappresaglia per i recenti scioperi dei lavoratori delle poste.
Insieme a un inverno che potrebbe vedere milioni di persone cadere nella povertà e persino congelare di freddo, il movimento sindacale deve ora portare a termine il suo mandato per una risposta di lotta coordinata.
La classe capitalista è determinata a far pagare la crisi alla classe operaia. I dirigenti sindacali devono mostrare una volontà altrettanto ferrea, e rendere pan per focaccia.
Come suggerito da Lynch, è necessaria una mobilitazione di massa dell’intera classe, comprese proteste, scioperi e manifestazioni sindacali in ogni “città, paese e villaggio”.
È importante sottolineare che questa campagna, che coinvolge tutto il movimento sindacale dovrebbe avere l’obiettivo dichiarato di far cadere questo governo Tory vacillante e combattere per un programma socialista.
La mozione approvata sulla ricostruzione della forza dei sindacati chiedeva anche all’esecutivo e al consiglio generale della TUC di “mettere a fuoco le richieste sindacali e politiche complessive della campagna”.
Tale “affinamento” dovrebbe includere la nazionalizzazione delle grandi banche e dei 100 monopoli principali – come parte di un piano di produzione socialista, sotto il controllo democratico dei lavoratori.
Questa è l’unica soluzione alla crisi senza fine del capitalismo e alla miseria e alle pene che infligge alla nostra classe.
20 ottobre 2022