Oltre cento persone, sfidando una giornata di pioggia torrenziale, sabato 9 novembre hanno partecipato all’assemblea con Alan Woods al Centro Congressi Cavour a Roma. L’ultima iniziativa del dirigente della Tendenza Marxista Internazionale è stata un successo ed ha chiuso nel migliore dei modi in suo tour in Italia.
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La platea ha visto una partecipazione di delegati sindacali metalmeccanici, di lavoratori delle aziende municipalizzate, di militanti del sindacalismo classista, di attivisti politici e soprattutto di giovani.
La discussione è stata introdotta da Jacopo Renda di Sinistra Classe Rivoluzione Roma che ha spiegato come l’iniziativa fosse pensata con il titolo #revolutionforforture nei giorni successivi allo sciopero globale del clima che, da Roma a New York ha portato in piazza milioni di giovani in tutto il mondo. Una nuova generazione che irrompe sullo scenario politico e chiede un cambiamento profondo del sistema che va molto oltre il pallido riformismo dei dirigenti dei Friday For Future. Ma quelle rivoluzioni che nel manifesto di convocazione avevamo indicato come “la rivoluzione di domani” si sono prese la scena e in poche settimane hanno occupato le piazze dal Libano, al Cile, dall’ Iraq all’Ecuador fino alla Catalogna. Lo hanno fatto con scioperi generali, occupando i vecchi parlamenti corrotti come a Quito o usando la forma di moderni soviet come le assemblee popolari in Cile.
Prima di passare la parola ad Alan Woods si è soffermato su quanto questi avvenimenti pongano la necessità di una direzione rivoluzionaria e come l’esperienza del bolscevismo, analizzata in modo approfondito nel libro di Alan Woods sia uno strumento essenziale per le rivoluzioni di oggi e di domani.
Il segretario della Tendenza Marxista Internazionale ha preso la parola parlando per oltre due ore. La sua relazione si è concentrata sulla storia del movimento rivoluzionario russo e di in particolare sulla fase pionieristica dei piccoli gruppi di rivoluzionari guidati da Lenin. Un lavoro paziente, spesso controcorrente sotto la scure dello zarismo e poi nel mezzo del massacro della Prima Guerra Mondiale ma capace di fermezza sulle idee e di enorme flessibilità nella tattica. Alan ha provato a dimostrare, con una serie di brillanti esempi storici, quanto le condizioni attuali non sia affatto difficili se paragonate a quelle in cui operavano i bolscevichi. Ha sottolineato la grande fiducia che i marxisti hanno nella classe lavoratrice e come essa necessiti di un programma un metodo e soprattutto una organizzazione per non essere solo “materia per lo sfruttamento”.
Il suo intervento è stato ascoltato con grande attenzione da tutti partecipanti ed è stato seguito da alcune domande e vari interventi. In particolare gli interventi di due giovani compagne si sono soffermati uno sui processi in Medio Oriente, in particolare in Libano, che hanno fatto saltare gli steccati etnici e religiosi mettendo al centro la contraddizione di classe, l’altro sul ruolo dei giovani che in Catalogna e soprattutto in Cile hanno saputo essere la parte più combattiva del movimento, sfidando la repressione dello stato borghese senza accontentarsi dei compromessi proposti dalle direzioni.
Nelle conclusioni Alan si è concentrato sui compiti dei rivoluzionari oggi, sulla capacità che serve di comprende i processi profondi che accadono nella società, sul ruolo dei giovani e delle donne nelle rivoluzioni, dalla rivoluzione francese a quella russa, suscitando enorme entusiasmo tra i presenti.
Entusiasmo che è emerso anche dall’interesse nei confronti del materiale politico di Sinistra Classe Rivoluzione come dimostrano gli oltre 300€ di opuscoli e libri venduti, di cui oltre 20 libri dello stesso Alan Woods, e i 412€ raccolti tra i presenti per il pagamento della sala.